Partiamo dall'inizio: New Horizons è una piccola sonda di circa mezza tonnellata, partita il 19 gennaio 2006 con un razzo Atlas V, con lo scopo di effettuare un passaggio ravvicinato con Plutone. Il peso relativamente basso della sonda ha permesso al razzo di accelerarla fino a 58 mila kilometri orari in una traiettoria di fuga eliocentrica, che l'avrebbe portata quindi fuori dal Sistema Solare. A questa velocità ha raggiunto Giove in poco più di un anno, il 28 febbraio 2007, effettuando un gravity assist che l'ha accelerata di altri 14 mila kilometri orari (spiccioli, insomma) mettendola sulla giusta traiettoria per centrare Plutone, 8 anni dopo.
All'epoca Plutone era ancora considerato un pianeta, sarebbe stato declassato a pianeta nano qualche mese dopo... Non avevamo idea di cosa ci fosse sulla superficie. Le uniche immagini disponibili della sua superficie erano del telescopio Hubble, e mostravano niente più di qualche macchia qua e là.
Ad inizio 2015 sono arrivate le prime, sfocate immagini dalla New Horizons. Plutone e la sua luna Caronte appaiono come delle macchie sfocate, però si vede molto bene il loro movimento attorno al comune centro di massa, esterno ad entrambi i corpi celesti.
A maggio la risoluzione della camera LORRI della sonda ha superato quella dell'Hubble. Sul piccolo disco di Plutone sono comparsi i principali chiaroscuri della superficie: una calotta polare e una grande zona scura che corre lungo l'equatore... Cosa potrà mai essere?
A inizio Luglio le immagini si sono fatte sempre più chiare e dettagliate. Il giorno del flyby era sempre più vicino. Le strane caratteristiche della superficie diventavano sempre più chiare. L'equatore è percorso da una grande macchia scura, mentre dall'altro lato del pianeta ci sono una serie di macchie più piccole disposte in maniera molto regolare. Poi una grande zona bianca a forma di cuore e... una ciambella!
Il "cuore" |
La "ciambella" (al centro in basso) |
Quella zona circolare con una macchia scura al centro mi ha incuriosito per diversi giorni. Con un mio amico avevo fatto praticamente una scommessa: secondo lui era una struttura vulcanica, secondo me un particolare cratere con depositi di polvere scura spostati da deboli venti.
...Alla fine questa struttura si è rivelata essere un'illusione ottica, infatti in un'immagine successiva non appare, o per lo meno non è una struttura così definita. Ci sono rimasto un po' male, mi sembrava molto interessante...
Questi erano Plutone e Caronte l'11 Luglio, tre giorni prima del flyby. Sono montati insieme, in realtà non orbitano così vicino. Su plutone sono evidenti tutte le caratteristiche prima citate, e la risoluzione dell'immagine permette di identificare probabili crateri e persino dirupi o catene montuose. Sul lato sinistro del pianeta sorge la regione a forma di cuore. Caronte invece, di colore grigio, mostra qualche cratere e una regione scura al polo nord. Non abbiamo idea del motivo per cui i due corpi siano così diversi tra loro: eppure si sono formati insieme!
Questa è l'ultima immagine prima del flyby e del silenzio radio: per tutto il giorno non ci sono stati contatti con la sonda, che era troppo impegnata ad eseguire più osservazioni scientifiche possibile per puntare la sua antenna verso la Terra.
Durante il flyby la sonda ha raccolto circa 60Gb di dati, tra cui immagini ad altissima risoluzione, spettri, informazioni sull'atmosfera del pianeta e dell'interazione di questa con il vento solare. Alle 3 di notte del giorno dopo è arrivato il segnale di "Phone home", un breve messaggio che comunicava la perfetta riuscita del flyby e la buona salute della sonda. Missione compiuta!
Le prime immagini sono arrivate nel corso della giornata, e sono a dir poco spettacolari!
Ecco Caronte in tutta la sua bellezza! E' sempre stata un po' trascurata nel corso della missione, ma in questa immagine rivela una geologia molto particolare. Il polo nord è occupato da una zona scura che sembra simile a un mare lunare, un grosso cratere da impatto, ed è stata battezzata "Mordor" (e qui una stima immensa per citazione Tolkieniana). Lungo l'equatore invece corre un canyon gigantesco! Inoltre la superficie relativamente liscia è sinonimo di una crosta giovane: forse è stato geologicamente attivo un tempo!
Questi pochi pixel sono la migliore immagine della luna Idra, la terza più grande di plutone. E' grande circa 40km, ha una forma irregolare e grandi variazioni di albedo, che indicano probabili depositi di ghiaccio.
Dulcis in fundo... La prima vista ravvicinata di Plutone. Queste sono montagne alte più di 3km! Si trovano lungo l'equatore e sembrano essere piuttosto giovani. Chissà se non scopriremo un sistema di placche tettoniche?
Queste sono solo le prime immagini trasmesse dalla sonda. La distanza e l'esigenza di non consumare troppa energia la costringe a trasmettere dati a pochi Kb al secondo, e ci vorranno mesi per scaricare gli almeno 60Gb di rilevamenti scientifici e fotografie... Per qualche giorno ancora spunteranno nuove immagini, poi ci sarà una pausa fino a Settembre. Da lì sarà una sorpresa continua perché verrà scaricato tutto, comprese alcune immagini ad una risoluzione di 50m per pixel!
E' emozionante veder comparire davanti a se un mondo che non è mai stato esplorato prima, che fino a qualche anno fa era soltanto un debole puntino nel cielo. L'ultima volta che abbiamo esplorato un pianeta non sapendone praticamente nulla è stato nel 1989, quando la sonda Voyager 2 ha sorvolato per la prima volta Nettuno, fornendoci dati sull'ultimo pianeta del Sistema Solare. Con Plutone possiamo dire di aver completato la nostra collezione, il primo piccolo passo verso l'esplorazione dell'universo!
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