mercoledì, agosto 05, 2015

La compagnia dell'anello





Quale pianeta rappresenta la bellezza dello spazio meglio di Saturno? Il suo sistema di anelli lo rende il corpo più elegante del Sistema Solare, è senza dubbio una delle cose più belle che si possano vedere in un telescopio. Proprio per questo, dopo il successo dell'osservazione della congiunzione tra Giove e Venere, Vivi Frosinone ha organizzato un nuovo evento, una serata astronomica incentrata su Saturno! L'ospite speciale è stato Gianluca Masi, un astrofisico mio conterraneo conosciuto a livello internazionale, scopritore di diversi asteroidi ed esopianeti e ideatore del Virtual Telescope. Con lui, un dobson da 30 centimetri e il rifrattore APO da 107mm di un altro astrofilo che ha coinvolto, Emanuele Brizioli.
L'evento, promosso su Facebook da Alex Vigliani, ha raggiunto circa quattrocento adesioni: non male! Fa un bell'effetto vedere il proprio nome a fianco di quello di Masi, devo dire.

Ho dato il mio contributo con il mio fidato C8 arancione, che è rimasto puntato su Saturno per tutta la serata. Sono passate centinaia di persone a vederlo, ed è stato divertente osservare le loro reazioni o ascoltare le loro domande. Il seeing non era male, l'aria era piuttosto ferma e si vedevano parecchi dettagli. In questo disegno che ho realizzato alcuni mesi fa ho segnato le caratteristiche principali, visibili anche durante l'osservazione. Per motivi logistici non ho avuto nemmeno un secondo per guardarlo per conto mio!

L'anello B è il più luminoso, di un colore tendente al bianco. Poco all'esterno c'è l'anello A, leggermente più sottile e scuro. L'anello C è più debole, semitrasparente, visibile solamente nel punto in cui passa davanti al disco chiaro del pianeta come una fascia scura. La divisione di Cassini, tra l'anello A e B, è facilmente visibile soprattutto sulle anse.





Ho scoperto da poco da cosa è formata questa lacuna negli anelli, e l'ho trovato affascinante! Le particelle che si trovano nella divisione di Cassini sono in risonanza orbitale con il satellite Mimas (che tra l'altro assomiglia alla Morte Nera di Star Wars), che orbita poco oltre gli anelli. Questo vuol dire che subiscono periodicamente un'influenza gravitazionale che pian piano si somma spostandoli su un'orbita più interna, lasciando vuoto quello spazio.



Vicino a Saturno erano visibili dei piccoli puntini: erano i suoi satelliti più grandi. Ecco una simulazione fatta con Stellarium. L'immagine è speculare rispetto a come si vedeva all'oculare, perché il mio telescopio ribalta l'immagine.

All'estrema destra c'era Titano (a sinistra nel telescopio), la luna più grande del sistema di Saturno. E' più grande di Mercurio, ha una superficie coperta di materiali organici e laghi di idrocarburi, ha anche un'atmosfera più densa di quella terrestre composta quasi completamente di azoto, con una gigantesca tempesta che infuria sul polo sud.

 

 
A sinistra di Saturno, Rea, la seconda luna più grande. E' grande la metà della nostra Luna, la sua superficie presenta i segni di un complesso rimodellamento nel corso della sua storia. Ha una debole atmosfera di ossigeno, e da alcune osservazioni si ipotizza che possa avere un piccolo sistema di anelli, il primo scoperto attorno a una luna. Matrioska di anelli!



Più vicini al pianeta gigante c'erano anche Teti e Dione. Dione ha una superficie simile a quella di Rea, Teti ha come Mimas un grosso cratere (un'altra stazione spaziale da battaglia: l'Impero è qui!) e un sistema di canyon gigantesco.

Teti con il suo Itaca Chasma
Dione e le sue strane striature













Visto che siamo in tema di lune parliamo di un ultimo, affascinante corpo celeste: Encelado. E' una piccola luna ghiacciata, la sua superficie è ricoperta da lunghe spaccature che sono il segno di una recente attività geologica. La sorpresa più grande si trova al polo sud: la sonda Cassini ha fotografato dei geyser! Enormi getti di acqua e ghiaccio che fuoriescono da spaccature sulla superficie, diffondendosi nello spazio e formando un altro anello attorno a Saturno, l'anello E.

Questi sono solo alcuni dei 62 satelliti di Saturno: una varietà incredibile di mondi come non si trova da nessun'altra parte nel nostro sistema solare, tutto a portata dei nostri occhi. Tornando a ieri, ecco qui le domande ricorrenti durante l'osservazione di Saturno:

D: Ma è vero?

R: E' vero, certificato DOC. Giuro di non aver attaccato una cartolina nell'oculare!

D: Ma si vede?

R: Se non si vedesse non saremmo qui a fare una serata pubblica!

D: Ma è tutto bianco!

R: Quelli sono i colori naturali di Saturno! I colori sgargianti che si vedono normalmente in foto derivano dall'elaborazione al computer delle foto inviate dalle sonde. 

D: Perché si vede così piccolo?

R: Purtroppo i telescopi hanno dei limiti e non possono ingrandire all'infinito. Durante tutta l'osservazione ho utilizzato un ingrandimento di 222x, il massimo consentito dalle condizioni atmosferiche di ieri.

Tra i presenti c'era praticamente chiunque, forse a causa dello spam selvaggio che ho messo in atto negli ultimi giorni, informando qualunque essere umano della serata astronomica. Non c'è nulla che mi dia più soddisfazione del comunicare agli altri la mia passione per il cielo: è stato bellissimo vedere tutte quelle persone in fila per guardare Saturno al mio telescopio, rispondere alle loro curiosità, essere scambiato per un laureato e vedere le loro facce meravigliate quando gli dicevo che devo ancora fare il quinto liceo. Condividere con loro tutta la bellezza che c'è lassù e che aspetta solo di essere ammirata. Renderli partecipi della meraviglia che suscita guardare un mondo remoto oppure una galassia lontana nello spazio e nel tempo, il brivido di vedere una meteora che si disintegra nell'atmosfera o l'emozione di salutare gli astronauti della Stazione Spaziale mentre sfreccia sulle nostre teste. Questa esperienza ovviamente si ripeterà più volte in futuro: già l'8 agosto sarò a Campo Catino per la seconda serata di "sotto le stelle di Campo Catino". Stay tuned!



 

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