giovedì, ottobre 01, 2015

L'acqua di Marte

Pochi giorni fa la Nasa ha annunciato un'importante scoperta: c'è acqua liquida su Marte!

Che fosse presente acqua sul pianeta rosso e che fosse stata presente allo stato liquido in passato è ormai un dato di fatto. Fin da quando furono osservate per la prima volta le calotte polari si è ipotizzata la presenza di acqua sul pianeta, almeno allo stato solido. Con l'avvento delle prime sonde automatiche quest'ipotesi è stata confermata: l'acqua su Marte c'è, sotto forma di ghiaccio, non solo nelle calotte polari ma un po' su tutta la superficie. Di acqua liquida, invece, nemmeno l'ombra. In passato però doveva essercene tanta: ovunque si trovano segni di erosione dovuti allo scorrere di fiumi e al persistere di oceani e laghi.


Letti di fiumi ripresi da Mars Express
Isole in un antico fiume
Anche le immagini dei rover sulla superficie come Curiosity, che si trova nel cratere Gale, testimoniano il passato ricco di acqua di Marte: infatti sta camminando sul fondo di un antichissimo lago, pieno di rocce sedimentarie appuntite.

Ma torniamo a cos'è rimasto oggi di quest'acqua liquida.

Gocce sulle zampe di Phoenix
Nel 2008 con la sonda Phoenix gli scienziati hanno osservato delle piccole gocce d'acqua liquida condensarsi sulle sue zampe, e hanno notato che persistevano per diverse ore prima di evaporare a causa della rarefatta atmosfera marziana. 

Si è scoperto in seguito che questo era causato della presenza di sali della famiglia dei perclorati, in particolare il perclorato di calcio. Questo è uno dei sali più solubili in acqua, e abbassa la temperatura di congelamento al punto da mantenere l'acqua liquida alle rigide temperature marziane, di diverse decine di gradi sotto zero. Altre analisi superficiali e spettroscopiche hanno rivelato che questi perclorati sono sparsi anch'essi un po' ovunque sulla superficie di Marte, e rappresentano circa l'1% della sabbia rossa che lo ricopre.

Chissà che non possano dare vita a qualche fenomeno più consistente di qualche gocciolina d'acqua qua e là?

La risposta è arrivata con le immagini della sonda Nasa MRO, Mars Reconnissance Orbiter. Dopo un'indagine durata quattro anni, gli scienziati hanno annunciato la scoperta di acqua liquida su Marte. Si tratta di piccoli corsi d'acqua stagionali, che si formano sui crinali dei crateri durante la stagione calda, con lo scioglimento di parte del ghiaccio che si trova sopra e sotto la superficie. In questa animazione si vede bene la loro formazione e la loro graduale evaporazione.


Ovviamente si tratta solo di piccoli rivoli, ma è la prima volta che si osservano su Marte. Questa scoperta ha un grande valore scientifico per quanto riguarda l'esobiologia: magari in altre zone del pianeta c'è acqua liquida che permette a degli organismi unicellulari di vivere! Sulla Terra esistono già microorganismi in grado di sopravvivere in queste condizioni: ad esempio la dunaliella salina, che vive nelle saline, per l'appunto, in acque estremamente salate. Nulla vieta che possano esserci organismi simili anche sul pianeta rosso!
Tre cellule di Dunaliella Salina
Ma per scoprirlo ci vorrà ancora un po': sebbene Curiosity si trovi a solo 50km di distanza da uno dei siti in cui sono stati scoperti questi corsi d'acqua, non potrebbe avvicinarsi. Nel 1967 è stato firmato un trattato internazionale che proibiva a sonde robotiche di avvicinarsi ad eventuale acqua liquida su altri pianeti. Questo perché il livello di sterilizzazione delle sonde non è abbastanza alto da impedire possibili contaminazioni, e noi per ora vogliamo scoprire la vita su Marte, non portarcela! Nel 1969 l'apollo 12 è atterrata nelle vicinanze del Surveyor 3, una sonda automatica atterrata due anni prima sulla Luna. Gli astronauti hanno riportato a terra a sua videocamera, e gli scienziati ci hanno trovato sopra dei batteri terrestri che sono sopravvissuti per due anni nello spazio! Questo dimostra che i microorganismi possono essere molto resistenti: i ruscelli su Marte sarebbero un ambiente fin troppo ospitale!

Ci vorrà un po' per avere nuove informazioni, per saperne di più ci vuole uno sguardo ravvicinato ma come ho già detto nessuna sonda può avvicinarsi ai vari siti. E' comunque una scoperta che amplia ulteriormente i nostri orizzonti, che continua a dimostrarci che ogni luogo del sistema solare è sempre più interessante di quanto sembri, e ci spinge ad esplorare sempre di più e sempre più a fondo.


Dopo questa giuro che non lo faccio più.

 Post scriptum: Doctor Who insegna. Se siete su Marte evitate di bere l'acqua!


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