Tra un disegno di Marte e l'altro ho pensato, ieri sera, di disegnare la Luna. Esperimento già tentato in precedenza, ma è tutt'altro che una passeggiata! La superficie lunare è incredibilmente intricata: è una bella sfida disegnare quanti più dettagli possibile e nel frattempo rispettare le proporzioni. Ho passato mezz'ora abbondante all'oculare a disegnare.
All'inizio avevo pensato di proiettare la Luna su un foglio per fare un disegno preparatorio, giusto per disegnare con le giuste proporzioni i mari e le strutture principali: ho scoperto che proiettando attraverso la diagonale a specchio l'immagine risulta speculare rispetto a come si vede all'oculare, ovvero esattamente come si vedrebbe senza diagonale. Ci sono rimasto un po' male, mi sono rimboccato le maniche e ho disegnato tutto a occhio, ottenendo un risultato che tutto sommato non mi dispiace.
La fase appena successiva al primo quarto mostra tante strutture interessanti: il terminatore attraversa l'Oceanus Procellarum e il Mare Imbrium, mari lunari dalla superficie molto liscia, per questo il bordo appare dritto e sfumato. Di tanto in tanto spuntano dei crateri illuminati dalle prime luci dell'alba: notevole il cratere Platone, a nord, il cui fondo piatto è tagliato dalle ombre appuntite proiettate dai suoi margini rialzati rispetto alla pianura circostante. A sud la superficie è butterata di crateri rendendo il terminatore estremamente intricato: ho fatto del mio meglio nel rappresentare più crateri possibile. Il fondo del cratere Tycho è completamente in ombra eccetto per il suo picco centrale, che appare come un puntino bianco immerso nell'oscurità.
In queste settimane Marte è ancora ben visibile in cielo, ma non sto pubblicando disegni, lo farò tra qualche settimana quando avrò osservato un'intera rotazione, finendo di disegnare la mappa a cui sto lavorando. A presto!
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