Facciamo prima una piccola puntualizzazione: non sono stati scoperti 7 pianeti, a differenza di quanto riportato dalle testate, ma 4!
Ma torniamo alla stella che ci interessa tanto: una nana rossa ultrafredda nella costellazione dell'acquario, a circa 39 anni luce di distanza da noi. Si tratta di una stella minuscola: meno di un centesimo della massa solare per un decimo del raggio, è poco più grande di Giove!
Non sarebbe mai stata notata se non fosse stato per un lieve calo di luminosità registrato nel 2015 dal telescopio belga TRAPPIST. Quella piccola insenatura nella curva di luce della stella non era altro che un pianeta in transito! Dopo ulteriori studi spuntarono fuori altri due pianeti: Trappist-1b, Trappist-1c e Trappist-1d, secondo la nomenclatura standard degli esopianeti che prevede il nome della stella seguito da una lettera dell'alfabeto a partire dalla "b".
Grafico del transito triplo avvenuto nel dicembre 2015, ripreso dal VLT. |
Si è scoperto che questi tre pianeti orbitano vicinissimi alla loro stella: rispettivamente 1.65, 2.25 e 3.15 milioni di kilometri (per capirsi, Mercurio orbita a 88 milioni di kilometri dal Sole). La cosa più interessante, però, è che questi tre pianeti sono rocciosi e hanno dimensioni paragonabili a quelle della Terra. Sono un po' troppo vicini alla stella per ospitare acqua allo stato liquido, ma restano comunque estremamente interessanti!
Pochi giorni fa la NASA ha annunciato in una conferenza la scoperta di altri quattro pianeti intorno alla stessa stella: 1e, 1f, 1g e 1h. La cosa davvero interessante è il fatto che anche questi siano rocciosi e di dimensioni paragonabili a quelle della Terra! Un caso unico per un sistema stellare, almeno per quanto ne sappiamo adesso. Abbiamo quindi un quadro - seppur ancora incompleto - del sistema planetario che ci permette di avanzare qualche ipotesi su cosa possa esserci su quei pianeti.
Per quanto ne sappiamo, i pianeti 1e ed 1f (e forse 1d) si trovano nella fascia abitabile della stella, ovvero la zona in cui potrebbe esserci acqua allo stato liquido, condizione indispensabile per lo sviluppo della vita come la conosciamo noi sulla Terra. La stella è estremamente debole, ma a distanze così ravvicinate come quelle a cui orbitano i pianeti arriva la stessa quantità di luce che riceviamo qui sulla Terra.
Questi due grafici permettono di confrontare questi pianeti con quelli del nostro sistema solare. Il grafico a destra confronta il flusso luminoso ricevuto dai vari pianeti, ma ne abbiamo già parlato. Il grafico a sinistra, invece, mette in relazione raggio e massa dei pianeti, permettendo anche di avanzare qualche ipotesi sulla loro composizione. (Nelle prossime righe ho riportato un po' di speculazioni sulla base di questi dati, fatte insieme a Francesco Maio, che ringrazio :P)
La Terra si trova vicino alla linea più spessa, il che indica una composizione a base di ferro e silice. Trappist-1d ad esempio è molto simile per composizione alla Terra, seppur più piccolo. Gli altri invece, pur essendo più grandi, sono meno densi: chissà di cosa sono formati? Potrebbe essere indizio di grandi quantità d'acqua, 1-e potrebbe magari essere interamente ricoperto da oceani. Oppure sono così poco densi perché contengono poco ferro, non hanno un nucleo e di conseguenza neanche un campo magnetico, e magari nemmeno un'atmosfera... In una scala da 0 a 1 di somiglianza alla Terra, a Trappist-1e è stato assegnato un valore di 0.86 sulla base di diversi parametri come dimensioni, massa e distanza dal pianeta, ed è secondo soltanto a Proxima centauri b!
La cosa che bisogna tenere in conto però è che ci troviamo davanti a un sistema stellare giovanissimo, di soli 500 milioni di anni di età. Cosa significa? Che anche se ci fossero le giuste condizioni, la vita potrebbe non essere ancora nata! Inoltre qualunque informazione avessimo sulle loro eventuali atmosfere potrebbe non essere valida su lunghi periodi, basti pensare che la composizione dell'atmosfera terrestre è cambiata radicalmente nei primi miliardi di anni dalla sua formazione. Anche le attuali orbite dei pianeti potrebbero cambiare: probabilmente non si sono formati così vicino alla stella ma hanno cambiato orbita nel corso del tempo, nulla ci dice che non possa succedere di nuovo...
Abbiamo quindi trovato vita aliena? No.
Abbiamo trovato il gemello della Terra? No.
Acqua? Ancora no.
Ma questo non significa che questa scoperta non sia importante, anzi! Non eravamo nemmeno sicuri che stelle così piccole potessero possedere così tanti pianeti, e sono le più diffuse nell'universo! Quindi non ci resta altro da fare che cercare, cercare e ricercare, è la bellezza della scienza...
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