Da tempo cospiravo con la mia professoressa di scienze per organizzare un'osservazione a scuola in occasione di questo evento. Io e Lorenzo, un mio compagno di classe, abbiamo con pazienza rimesso in sesto il telescopio della scuola, un bellissimo Celestron da 9.25 pollici, 235mm, ingiustamente inutilizzato da anni.
Lorenzo APPROVA l'inizo dell'eclissi! |
Sulla piccola terrazza del laboratorio di Filosofia della scuola abbiamo organizzato il tutto. Il meteo era incerto, fino a ieri era previsto un cielo nuvoloso, invece siamo stati graziati con una meravigliosa giornata di primavera, con un sole splendente e una temperatura gradevole. Sulla terrazza c'erano due telescopi, il mio newton da 114/1000 con filtro astrosolar e un rifrattore 50/600 in proiezione, attaccato in parallelo al C9.25. Il primo contatto è avvenuto alle 09.36, quando ad osservare eravamo solo Lorenzo, la professoressa Torre ed io. Alcuni minuti dopo è arrivata la nostra classe. Ma le nostre attività non sono passate inosservate: qualcuno deve aver notato dalle finestre i telescopi sulla terrazza! Infatti per la scuola si è sparsa la voce e nel giro di mezz'ora siamo stati sommersi da professoresse e decine di alunni curiosi di vedere l'eclissi.
Durante l'evento ho scattato molte foto al fuoco diretto del mio telescopio, eccole qui!
Man mano che la Luna avanzava verso la fase massima ho notato un calo della temperatura, ho sentito freddo, mentre fino a poco prima morivo di caldo anche a maniche corte. Verso le 11.30 sono rimasto solo con Lorenzo sul terrazzo ad osservare, aspettando la conclusione dell'eclissi. Una volta finita abbiamo smontato tutto e siamo ritornati in classe riprendendo le normali lezioni.
Mi fa sempre uno strano effetto finire di osservare un fenomeno astronomico di questo tipo: finita l'eclissi ho provato come un senso di vuoto, la consapevolezza che dovrò aspettare molti anni per vedere di nuovo un fenomeno del genere. Un po' quello che è accaduto con il transito di Venere, nel 2012: il prossimo ci sarà nel 2127, non lo vedrò mai più. I fenomeni astronomici non danno speranza: sono prevedibili e calcolabili al secondo. Quindi sai in partenza che ciò che hai appena visto non lo vedrai per molti anni, oppure mai più, e ciò ti fa sentire incredibilmente piccolo e impotente.
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