venerdì, agosto 14, 2015

Cielo di una notte di mezza estate

Sebbene sia molto bello partecipare a serate pubbliche e mostrare ad altra gente le bellezze dell'universo, ogni tanto ci vuole un po' di tempo per se stessi. E così ho fatto ieri sera, con la Luna nuova, da Sgurgola: solo io, il mio telescopio e il cielo. Un cielo scuro, ma non troppo, niente a confronto di quello di Campo Catino... Tanto quanto basta, però, per godersi la vista di alcuni degli oggetti celesti più belli del cielo estivo.

Per tutta la serata non sono stato ovviamente solo, sia perché ero a circa due metri da casa, sia perché ho avuto molti contatti con la fauna locale... Qui possiamo averne una diapositiva. Mi ha rubato il posto!


Ma passiamo all'osservazione. Era parecchio che non facevo qualche disegno deep-sky, e così ho iniziato a riprenderci un po' la mano. Mi sono reso conto di non aver mai disegnato l'ammasso di Ercole come lo vedo con il C8! Una gravissima mancanza che ho colmato in pochi minuti.

M13 è uno degli ammassi globulari più luminosi che si possono vedere dall'emisfero nord della Terra. E' anche uno degli oggetti celesti più osservati in estate, quando culmina quasi allo zenit in prima serata. Con un telescopio come il mio l'ammasso si trasforma in una vera esplosione di stelle: l'alone è completamente risolto, e da questo si diramano propaggini di stelle, come dei tentacoli.





 


Sempre in Ercole ho osservato M92, un altro ammasso globulare, più piccolo e debole di M13. Facilmente risolto in stelle l'alone, dal quale si dirama un lungo braccio che sembra avvolgersi a spirale attorno al nucleo.








Lì vicino un altro classico estivo, M57, la nebulosa Anello della Lira. E' una nebulosa planetaria molto luminosa, facilmente visibile anche con piccoli telescopi. Nel mio mostra chiaramente la struttura ad anello, con i bordi più sfumati lungo l'asse maggiore dell'ellisse.







 

Dirigendomi verso la Volpetta ho puntato M27, nota anche come Manubrio, un'altra famosa nebulosa che ho osservato e riosservato, eppure non mi stufo mai di ammirarla: troppe sfumature, troppi dettagli, troppa bellezza!








Dirigendomi verso il Cigno ho puntato una particolare nebulosa planetaria, NGC 6826, altresì nota come Nebulosa Lampeggiante, o Blinking in inglese. Questo nome è dovuto alla grande differenza di luminosità che si nota osservando in visione diretta o distolta. In diretta si vede appena la stella centrale circondata da un debole alone sfumato, invece distogliendo lo sguardo la nebulosa si "accende" mostrando i suoi gusci di gas più esterni.



 

Sempre nella stessa costellazione ho osservato la nebulosa Tappeto Magico, NGC 7027. Il suo nome proviene dalla sua particolare forma, vagamente rettangolare, come un tappeto, appunto. Semplice, no? 

 





Ovviamente al telescopio non si vede come nelle foto dell'Hubble, ma è comunque interessante: infatti si intuisce la sua forma squadrata nella sua zona più luminosa, mentre l'altro lato ha i bordi più sfumati.











L'ultimo disegno rappresenta NGC 7008, penso una delle più belle nebulose planetarie che abbia osservato: la sua forma è molto particolare, elongata e irregolare. Sembra un bozzolo appeso alle due stelline che compaiono al centro del campo, alle quali però non è legata fisicamente. Un bozzolo... oppure un feto umano, che è il suo soprannome: nebulosa Feto.




Ho tentato poi di osservare la nebulosa Velo, senza successo. Probabilmente le condizioni atmosferiche non erano abbastanza buone, il cielo era libero ma l'aria era umida. 

La nebulosa Crescent, NGC 6888, era un altro obiettivo, ma non ho visto neanche questa. Tramite l'Uhc-s ho forse messo in risalto un debolissimo alone intorno a delle stelle, ma potrebbe anche essere solo un riflesso, quindi urge una conferma dell'osservazione.


Per finire ho rivolto lo sguardo a Urano, che sorgeva basso verso est. A 222 ingrandimenti non ho visto altro che un dischetto minuscolo, che però mostrava il colore verde-azzurro tipico del pianeta. E qui una piccola curiosità, che giustifica forse la mezza citazione Shakespeariana del titolo: le lune più grandi di Urano si chiamano come personaggi letterari, molti dei quali provenienti dalle opere di Shakespeare. Abbiamo così Titania, Oberon, Ariel, Miranda, Puck, Ofelia, Cordelia, e così via.



Meteo permettendo passerò altre serate al telescopio. Inoltre è ancora periodo buono per le perseidi, quindi aspettatevi altre, emozionanti (forse), fantasmagoriche (probabilmente) e stupefacenti (si spera) osservazioni!

Nessun commento:

Posta un commento