Con l'arrivo di Settembre, finisce ufficialmente l'estate... Sia perché a breve ricomincerà la scuola, sia perché ha ricominciato a piovere come se non ci fosse un domani. Il 30 agosto, l'ultima sera trascorsa a Sgurgola, ho passato quasi quattro ore al telescopio, tentando di osservare quanti più oggetti possibile, che poi non sarebbero stati visibili dalla città. Nel pomeriggio ho preparato una lista di circa 30 oggetti, soprattutto del catalogo NGC, tra galassie, ammassi globulari e nebulose planetarie.
Ho incominciato il tour da Pegaso: M15, un luminoso ammasso globulare. Bello luminoso, con un nucleo molto concentrato, e la periferia completamente risolta in un'infinità di stelline. Non ho notato particolari lacune o formazioni di stelle. La particolarità di questo ammasso è nascosta nelle sue regioni più interne: si chiama Pease 1. E' una piccola nebulosa planetaria, talmente piccola che si confonde tra le stelle con telescopi più piccoli di una trentina di cm... Non so se è a portata del mio C8, anche perché non ho nemmeno provato a cercarla. Posso segnarla sulla mia lista delle sfide astronomiche!
Ecco una foto della nebulosa: qui è perfettamente distinguibile dalle stelle... Ma è stata pur sempre scattata con il Telescopio Spaziale Hubble!
Restando sempre in Pegaso, vado alla ricerca di galassie: l'unica di queste che sono riuscito ad osservare è stata Ngc 7331. Si tratta di una galassia a spirale abbastanza luminosa, facilmente visibile con il mio telescopio. Presenta un nucleo pronunciato e un alone allungato, il cui bordo sembra più definito su un lato, probabilmente a causa della presenza di una banda di polveri. Vicino a questa galassia c'è il quintetto di Stephan, un gruppetto di 5 galassie interagenti, una vera chicca del cielo! Solo che non sono riuscito ad osservarlo, è piuttosto debole in effetti... Anche questo è stato aggiunto alla lista di cui sopra.
Sempre restando in tema di galassie, sono passato alla galassia di Andromeda: purtroppo il mio C8 non è adatto all'osservazione di oggetti così estesi. Nonostante ciò ho osservato il suo nucleo, le galassie satellite M32 e M110 e un accenno delle sue bande di polveri.
Finito il poco proficuo tour di galassie, passo alle nebulose planetarie.
Inizio con M27, la celeberrima nebulosa Dumbbell, che a 80x e filtro UHC-S presenta un sacco di dettagli. La forma a manubrio è evidente, uno dei due lobi è più luminoso. Il tutto ha un aspetto leggermente screziato, ma senza dettagli molto evidenti.
Ma perché osservare una nebulosa Dumbbell, quando ce n'è un'altra nel cielo? Infatti puntando il telescopio verso Perseo, si può trovare M76, la Little Dumbbell Nebula. Non è altro che una versione in miniatura della grande M27. A un primo sguardo sembrano due macchie ellittiche molto vicine tra di loro, il che spiega la doppia denominazione ngc! Usando un ingrandimento più alto e il filtro UHC-S ho notato anche la fascia nebulosa che connette i due lobi. Uno dei due era più luminoso, un po' come in M27.
Ho osservato anche la nebulosa Anello, M57, senza disegnarla però ( l'ho già fatto qui). Molto definita, soprattutto con il filtro nebulare, di un bel colore tra il verde e l'azzurro. Ho notato che le estremità dell'ellisse sono leggermente più spesse.
Mi sono spostato in Andromeda, puntando NGC 7662, la nebulosa Palla di Neve Blu. Che dire, è blu ed
è una palla. Mi ha ricordato molto M57.
In Cefeo, molto alta sull'orizzonte, ho osservato Ngc40, un'altra planetaria, ma non molto evidente... Soltanto una stellina circondata da un alone leggermente irregolare. Il suo nome, Bow Tie, significa letteralmente nebulosa cravattino a farfalla... Ok? Non so chi dia certi nomi alle nebulose, in ogni caso non ho visto nulla che mi ricordi un cravattino!
Utilizzando la funzione Tour del telescopio, punto M71, un ammasso globulare nella Freccia. Subito ho
notato una particolarità: non ha un nucleo denso e pronunciato come altri ammassi globulari, come M15 o M13. Piuttosto appare come un denso tappeto di stelle uniforme.
Concludo la serata osservando una nebulosa che ho sempre voluto osservare: la nebulosa Velo. Posizionata sotto un ala del Cigno, questa nebulosa è un resto di supernova, un guscio di gas espulso in seguito della drammatica quanto spettacolare morte di una stella. Il suo nome, Velo, è dovuto all'aspetto delicato e filamentoso delle sue varie regioni. Siccome è molto estesa (3°, sei volte la Luna piena) non è possibile osservarla tutta se non con un binocolo o un telescopio con un grande campo apparente. Quindi ho osservato solo la porzione ovest, nei pressi di 52 Cygni. Con il filtro UHC-S, in distolta, ho osservato un debole filamento nebuloso che, partendo dalla stella, attraversava l'oculare. Niente di più, ma mi ha emozionato il fatto di riuscire finalmente ad osservare una delle nebulose che più mi affascinano.
Insomma, questa è stata la conclusione di questa estate astronomica. A casa ricomincierò con le osservazioni ad alta risoluzione di Luna, pianeti e stelle multiple, meteo permettendo, ovviamente!
ciao Giovanni,
RispondiEliminami piace molto questo articolo, cosí come il resto del tuo blog. E´ davvero lodevole il "tour stellare" che hai descritto in questo post. A maggior ragione mi complimento per come scrivi: dimostri molta competenza, nonostante tu sia molto giovane :-)
continua cosí! spero di leggere altri post interessanti al piú presto!!!
cieli sereni,
Marco
astroshop.it
ti ringrazio, se avrai la pazienza di seguirmi ne leggerai molti altri!
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